Di che cosa si tratta?
Il cotone è la più grande coltura non alimentare del mondo. Coltivato in più di 80 paesi, la sua produzione è concentrata in India, Cina, Stati Uniti, Brasile e Pakistan che insieme producono il 75% di tutto il cotone mondiale.¹ Il cotone è infatti un materiale dalle eccellenti proprietà e uno dei più utilizzati nelle nostre collezioni: è morbido, confortevole, traspirante e ipoallergenico. Nonostante la sua presenza in natura, quello convenzionale spesso non è così sostenibile: viene coltivato utilizzando prodotti chimici (pesticidi, erbicidi, fertilizzanti e OGM) e grandi quantità di acqua per l’irrigazione, danneggiando irreversibilmente il suolo. Ci sono anche rilevanti impatti sociali, come il lavoro minorile e forzato e l’esposizione a composti potenzialmente tossici e cancerogeni.
L’alternativa esiste e si chiama cotone organico coltivato senza l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici che, a lungo andare, filtrano sia nelle piante che nel terreno. Il cotone coltivato biologicamente proviene da colture controllate e certificate, a sostegno della biodiversità e di ecosistemi più sani. In questo modo si riduce notevolmente il consumo di acqua, si preserva la fertilità del suolo e si garantiscono migliori condizioni di lavoro e di salute per gli agricoltori e le loro famiglie.
Lo studio LCA2 che abbiamo condotto sui nostri prodotti in cotone, inoltre, ha confermato che la scelta del cotone organico ha comportato una riduzione dal 18% al 21% delle emissioni di CO2 rispetto a quella convenzionale.
Il cotone biologico è stato uno dei primi materiali preferred che abbiamo introdotto nel 2018 e continuiamo a investire in questo tessuto selezionando filiere certificate che includano standard sia ambientali che etici e ci consentano di verificare l’origine della fibra.
1. The World Counts (2021) World Cotton Production Statistics.
2. L’LCA è stata condotta su articoli selezionati, tenendo conto dell’intero ciclo di vita del prodotto, dalla sua produzione alla distribuzione.